Il flagello del bullismo
Uno spazio aperto dove confrontarsi
scritto da Margaron Henri il 30-11-2016 09:33
Secondo fonti ufficiali il 17% della popolazione scolastica compresa tra gli 11 ed i 17 anni dichiara di essere stata vittima di bullismo ed oltre il 50% delle vittime di avere pensato al suicidio, mentre più del 10% lo avrebbe tentato. Umiliazioni, offese, minacce, percosse o estorsioni, il bullismo è sempre odioso poiché si tratta comunque di un accanimento contro un ragazzo o una ragazza che non ha la possibilità di difendersi. Con la comparsa dei social network, questo atteggiamento codardo ha assunto una dimensione ancora più crudele. La vittima può essere raggiunta ovunque, in qualsiasi momento del giorno e della notte ed i violenti, nascosti dietro l´anonimato della rete, possono moltiplicarsi.
Le molle psicologiche che fanno scattare questa forma di violenza odiosa sono soprattutto il bisogno patologico di affermarsi accompagnato spesso dall´invidia o dalla gelosia. Per porre rimedio a questo flagello, il parlamento ha appena licenziato una serie di proposte per combattere il bullismo ed il bullismo informatico. Dovrà passare ora al vaglio del senato per l´ultima lettura. Si prevede l´obbligo per i gestori dei siti internet, di vigliare sui contenuti che inseriscono e di rimuovere i contenuti offensivi. In ambito scolastico, grazie alla nomina di un insegnante referente in ogni istituto, dovranno essere moltiplicate le iniziative di prevenzione ed il preside avrà la possibilità di rivolgersi alla polizia postale nei casi di sospetto bullismo informatico. Queste misure si accompagnano ad un aumento delle risorse destinate alla polizia postale competente per vigilare sui contenuti della rete e ad un aumento delle condanne fino a sei anni di carcere nei casi più gravi. Basterà per fermare il flagello?
L´armonia nei rapporti umani si basa sulla capacità di affermare le proprie ragioni e di ascoltare quelle dell´altro. L´unico strada per raggiungere l´armonia è frequentare delle persone con le quali sperimentare che le divergenze d´idee e le debolezze non impediscono di apprezzare o di essere apprezzati. La scuola sarebbe sicuramente un luogo privilegiato per facilitare questo tipo di rapporti, ma tutta la buona volontà degli insegnanti e le campagne di prevenzione saranno inutili finché non verranno superate le contraddizioni tra i valori della scuola e quelli della società.
Le molle psicologiche che fanno scattare questa forma di violenza odiosa sono soprattutto il bisogno patologico di affermarsi accompagnato spesso dall´invidia o dalla gelosia. Per porre rimedio a questo flagello, il parlamento ha appena licenziato una serie di proposte per combattere il bullismo ed il bullismo informatico. Dovrà passare ora al vaglio del senato per l´ultima lettura. Si prevede l´obbligo per i gestori dei siti internet, di vigliare sui contenuti che inseriscono e di rimuovere i contenuti offensivi. In ambito scolastico, grazie alla nomina di un insegnante referente in ogni istituto, dovranno essere moltiplicate le iniziative di prevenzione ed il preside avrà la possibilità di rivolgersi alla polizia postale nei casi di sospetto bullismo informatico. Queste misure si accompagnano ad un aumento delle risorse destinate alla polizia postale competente per vigilare sui contenuti della rete e ad un aumento delle condanne fino a sei anni di carcere nei casi più gravi. Basterà per fermare il flagello?
L´armonia nei rapporti umani si basa sulla capacità di affermare le proprie ragioni e di ascoltare quelle dell´altro. L´unico strada per raggiungere l´armonia è frequentare delle persone con le quali sperimentare che le divergenze d´idee e le debolezze non impediscono di apprezzare o di essere apprezzati. La scuola sarebbe sicuramente un luogo privilegiato per facilitare questo tipo di rapporti, ma tutta la buona volontà degli insegnanti e le campagne di prevenzione saranno inutili finché non verranno superate le contraddizioni tra i valori della scuola e quelli della società.
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